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C’è una finestra che affaccia sul lungomare di Napoli. A due passi dall’isolotto di Megaride, dove la leggenda vuole che, dalle ceneri della sfortunata Partenope, sia sorta la città più bella e misteriosa al mondo.

Un posto dove la vista è meravigliosa, dove la prospettiva esalta le perle del golfo: l’azzurra Capri, salotto del Mondo regna sovrana sulle acque. Più distanti, la verde Ischia e la bella Procida si guardano negli occhi.

Tra mito e storia, quella finestra è la cornice di una serie di racconti identitari, custodi del tesoro di Napoli. Dei tesori e dei simboli di Napoli.

E’ Napoli con le sue leggende a guidarci. Solchiamo il mare, alla scoperta dei segreti del Golfo.

Gli antipasti

Comincia il viaggio dalla Terra Ferma

Il sangue di San Gennaro: miracolo, prodigio o trucco alchimico? Prima di solcare il mare, c’è la terra. Quella di Napoli cela affascinanti misteri. Il più grande resta quello di San Gennaro,
il santo più famoso al Mondo, il protettore della città. La figura di San Gennaro è il cuore di Napoli, il suo sangue permette di entrare nel nucleo più profondo della cultura partenopea. Cosa scatena la liquefazione del sangue, oriera di buoni auspici per la città? I fedeli invocano il Santo gridando `` Miracolo ``; la Chiesa più cautamente parla di prodigio; la Scienza di trucco alchimico. Lasciamo la terra ferma e ci prepariamo a governare le onde. Comincia il viaggio tra le perle del golfo.
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The blood of San Gennaro: miracle, prodigy or alchemical trick?
Before cutting through the sea, there is the land. And Naples’ land hides compelling mysteries.
The biggest one remains San Gennaro’s, the most famous Saint in the world,
the protector of the city. His  gure is the heart of Naples, his blood gives
the chance to penetrate in the most intimate core of Neapolitan culture.
What is behind the liquefaction of the blood, that is harbinger of good omes for the city?
Believers invoke the Saint by yelling “Miracle”;
the Church, more cautiously talks about a prodigy; Science talks about an alchemical trick.
Let’s leave the mainland and prepare to rule the sea.
he journey between the Gulf’s gems begins.

gli Antipasti / Starters

Carpaccio di bufalo, asparago bianco, cacioricotta, bottarga di muggine e tartufo estivo 20
Buffalo carpaccio, white asparagus, cacioricotta cheese,
mullet bottarga and summer truffle 20

– PEAS & LOVE –
Seppia 50°, salsa ponzu e piselli in tre consistenze 23
Cuddlefish 50°, ponzu sauce and peas in three consistencies 23

Astice, foie gras e mela verde 28
Homarus lobster, foie gras and green apple 28

Ricciola marinata, caviale al Campari, maionese al wasabi e the bianco al bergamotto freddo 25
Marinated amberjack, caviar with Campari, mayonnaise with wasabi and white cold bergamot tea 25

Astice al vapore, senape di Digione, ravanelli, cipolla rossa di Alife, barbabietola e spuma di Laska 28
Steam cooked Homarus lobster, Dijon’s mustard, radish, Alife’s red onion, beetroot and Laska mousse 28

Crudo (gambero rosso – scampo – capasanta – otoro) con salsa thai 60
Raw fish (red shrimp – prawn – scallop – otoro) with thai sauce 60

– CAVIAR SELECTION –
Beluga 50
Sevruga 42
Asetra 54
Siberiano 30

I primi

Raggiungiamo l'isolotto di Megaride

C’era Sebeto, ricco signore, e c’era Megara la sua bellissima moglie. E tra loro c’era amore, puro, nobile. Finché un giorno la fanciulla decise di voler navigare fino a raggiungere la riva Platamonia, la nostra via Chiatamone, dove il mare è mare, sempre molto mosso, indomito, indomabile. Triste il suo destino: la feluca si capovolse, Megara cadde in mare ed annegò trasformandosi nello scoglio di Megaride, dove oggi sorge Castel dell’Ovo. Quando Sebeto apprese la notizia, impazzì fino a sciogliersi in un pianto lunghissimo ed inconsolabile. Il ricco signore si tramutò così in un corso d’acqua, quello che confluisce nelle acque del mare dove Megara era morta. Malgrado il triste esito, i due coniugi riuscirono ugualmente a restare insieme, non più come esseri umani ma come elementi della natura. Quel mare, da teatro tragico, divenne l’unico luogo dov’era possibile abbracciarsi ancora. Dallo scoglio di Megaride, a due passi dal nostro ristorante, la leggenda vuole che sia nata Napoli, la nostra città. Ma questa è un’altra storia, da scoprire. Da My Seacret.

i Primi / First Courses

Cannelloni di bufala 20
Cannelloni stuffed with buffalo mozzarella 20

– BACK TO THE PAST(A) –
Mezze maniche di Gragnano con garum di cappone di mare, vongole veraci, peperoncini verdi e aria di pinoli 20
Gragnano’s mezze maniche with tub gurnard garum, short-necked clams,
green chili peppers and pine nut dash 20

Risotto, asparagi selvatici fermentati, anguilla affumicata, carbone vegetale, yuzu, burro e stracchino di bufala 25
Wild fermented asparagus risotto, smoked eel, vegetable carbon, yuzu, butter and buffalo’s stracchino cheese 25

– PER PRIMO…COCKTAIL DI GAMBERI – 
Tortello ripieno di gamberi rosa del mediterraneo, kecap manis e spuma di maionese calda agli agrumi 22
Tortello stuffed with Mediterranean pink shrimps, kecap manis and hot citrusy mayonnaise mousse 22

Spaghetti con polpa di ricci di mare, wagyu e sedano rapa marinato allo zenzero 28
Spaghetti with sea urchin pulp, wagyu and ginger marinated celery root 28

I secondi

Governiamo le onde del mare di Napoli

Chi la vuole Sirena, incapace di accettare il rifiuto del greco Ulisse e per questo suicida in mare. Le onde portarono fino al Golfo di Napoli, sull’isolotto di Megaride, dove il suo corpo si dissolse dando origine alla città partenopea. Chi, come la scrittrice Matilde Serao, la vuole ancora viva, per restare accanto al popolo disceso dai suoi 12 figli, frutto dell’amore proibito con l’ateniese Cimone. Era promessa sposa di un altro, lasciò la sua amata Grecia per approdare insieme al suo vero amore a Neapolis. Chi invece la vuole contesa tra Zeus e Vesuvio, giovane centauro; trasformato dal padre degli Dei in un vulcano ai confini del golfo. La sirena avrebbe potuto vederlo sempre, ma mai toccarlo; circostanza che la spinse al suicidio. Le onde cullarono il suo corpo di sirena sino all’isolotto di Megaride. Qui, assunse le forme di una città incantevole.
Diverse storie e leggende, ma Partenope resta sempre la Madre di Napoli.

i Secondi / Second Courses

Petto d’anatra con jus aromatizzato all’anice stellato, tartellata di barbabietola e ricotta, senape e fichi 20
Duck breast with star anice-flavoured jus, savoury pie with beetroot and ricotta, mustard and figs 20

– 1 MAGGIO –
Merluzzo del mediterraneo in oliocottura, fave, pecorino e pancetta 23
Mediterranean hake in cooking oil, fava beans, pecorino and bacon 23

Ali di razza all’acqua pazza con jamon iberico 36 mesi e bulgur 23
Poached ray wings with 36-month aged Iberian jamon and bulgur 23

Spigola laccata con salsa teriaky, carote, miso e tapioca 24
Sea bass lacquered with teriyaki sauce, carrots, miso and tapioca 24

Cernia bianca, acqua di sedano, zuppetta di fagioli, zafferano e cialda di riso nero 30
White grouper, celery infusion, soup of beans, saffron and black rice waffle 30

I dolci

Si ritorna sulla terra ferma

Dal mare si ritorna sulla terra ferma, per addentrarsi in un altro mistero, un altro segreto, che poi tanto segreto non è. E capirete il perchè…

E’ la storia della maschera più famosa al mondo ma anche la più misteriosa. Le diverse vesti con cui siamo soliti incontrarla nel Teatro napoletano rendono la sua natura enigmatica, oscura.

Pulcinella, ora attento, ora astuto; spesso sciocco e mangione, alle volte buono e gentile, alle altre dispettoso e malvagio. Spesso vinto ma non di rado anche giustiziere.

E’ una maschera, senza carattere fisso. La sua unicità è nella molteplicità. La bocca, però, è larga, sempre. E così un segreto che ormai già tutti sanno è diventato “il segreto di Pulcinella”.

Come direbbe Giorgio Manganelli, Pulcinella è insieme stolto e sapiente, è eroe e vigliacco, forse l’unico eroe umanamente possibile.

i Dolci / Desserts

– CAMILLA –
Semifreddo alla carota, gelato alle mandorle, crumble al cacao e torta all’arancia 8
Carrot semifreddo, almond ice cream, cocoa crumble and orange pie 8

– FIOR DI FRAGOLA –
Bisquit al limone, fragoline di bosco, cremoso alla fragola e pepe sansho, spuma e cialde di latte 8
Lemon bisquit, wild strawberries, creamy strawberry and sansho pepper, milk mousse and waffle 8

– CROSTATINA AL CACAO –
Amarene, cioccolato fondente e chantilly francese 8
Black cherries, dark chocolate and French chantilly 8

– PEANUT & CHOCOLATE –
Sponge 80% e mousse al cioccolato 50% e pepe rosa, gelato al burro d’arachidi e caramello salato 8
Sponge 80% and chocolate mousse 50% and pink peppercorn, peanut butter ice cream and salted caramel 8

Formaggi e confetture 12
Cheese and jam 12

Da bere

Il mare è infinito e il viaggio non finisce mai

Dove oggi vedi alberghi, prima vi era “Platamon” (Chiatamone), tradotto “rupe scavata da grotte”: una serie di antiche rocce marine scavate dal mare proprio ai piedi del monte Echia.

 Lì, sorgeva una fonte di acqua dall’intenso sapore sulfureo che confluiva in un’oscura e misteriosa grotta, dove gli acquaioli riempivano le cosiddette “mummarelle”, anfore in terracotta che riuscivano a conservare l’acqua zuffregna sempre fresca e frizzante. Bastava aggiungere una premuta di limoni o servirla tal quale… e la bevanda era servita!

“L’acqua d’ ‘e mummarelle” ha ritemprato i napoletani per secoli prima come bevanda e poi come complesso termale. Dove oggi vedi alberghi, e dove prima vi era Platamon, ci sono stati anche i Bagni del Chiatamone.

Passato e presente si incontrano sempre nel mare e nelle acque di Napoli. Salutari, ricche, misteriose...

le Acque / Drink

Naturale

Acqua Panna 3,5

Frizzante

San Pellegrino 3,5

Bibite

Coca Cola 2,5

Coca Cola Zero 2,5

Acqua Tonica 3

Menu Degustazione

Napoli e Giappone non sono mai stati così vicini

Gemellate dal 3 maggio 1960, Kagoshima è considerata una sorta di “Napoli dell’Estremo Oriente”, e non solo per l’incredibile somiglianza con il capoluogo partenopeo ed il suo clima temperato. Le due città si sono anche “scambiate” i nomi di due strade: in Giappone esistono tram ed una strada dedicati al capoluogo partenopeo, che a sua volta al Vomero ha intitolato una strada alla sua “sorella” giapponese.

Una somiglianza estetica quasi impressionante, come per uno strano scherzo della natura. Dall'altra parte del mondo, in Giappone, c'è una Napoli dell'Estremo Oriente, come la chiamano scherzosamente anche molti europei che si trovano a visitarla ed i suoi stessi abitanti: è Kagoshima, città del Giappone (meridionale anch'essa, ovviamente), con annesso vulcano sullo sfondo, il Sakurajima, anch'esso attivo, temperature miti come nel Mediterraneo (una rarità per il Giappone, sebbene la stessa Kagoshima si trovi più a sud rispetto a Napoli sull'emisfero e dunque più vicina rispetto a quella partenopea dal Tropico del Cancro) ed uno splendido golfo.

Degustazioni / Tasting Menu

1)  Calipso (4 portate – 70€ escluso vini) 
(4 courses – wine not included)

2) Sakurajima – (5 portate – 90€ escluso i vini)
(5 courses – wine not included)

3) Le Voci di Dentro – (6 portate – 120 esclusi i vini)
(6 courses – wine not included) 

(ci si affida totalmente allo chef per la scelta dei piatti, tenendo conto di allergie e intolleranze, pietanze non gradite dall’ospite o già assaggiate in precedenza)
(the choice of the courses is entirely up to the chef, considering allergies and food intolerances, courses not appreciated by the guest and previously tasted courses)

Le nostre Trame di gusto

Tra storia e leggenda, i simboli di Napoli hanno ispirato la cucina del nostro ristorante.

Si dice che ogni storia sia stata osservata dalla nostra finestra che affaccia sul mare, cornice di avvincenti trame di gusto.

Ma forse anche questa è un’altra leggenda.
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